Hai mai sentito parlare di pubblicità nativa? In questo articolo vedrai di cosa si tratta, i vantaggi e come si usano i diversi tipi di formati.
Cos’è il native advertising?
Dan Greenberg, fondatore e CEO di Sharethrough, definisce il native adv come “un tipo di annuncio a pagamento coerente con il contenuto della pagina, con il design e il comportamento della piattaforma in cui è ospitato, in modo che l’utente lo percepisca semplicemente come parte di essa. In breve, è un annuncio che si adatta al contesto“.
Si tratta quindi di una forma di pubblicità sul web che, per generare l’interesse degli utenti, assume l’aspetto dei contenuti del sito sul quale è ospitata.
Perché è nato?
Si sviluppa come conseguenza del “banner blindness”, ovvero quel fenomeno per il quale i visitatori di un sito web finiscono per essere indifferenti di fronte ai banner pubblicitari o ad altre forme di annunci simili.
I consumatori moderni infatti sono ormai “allenati” ad ignorare gli annunci in modo più o meno conscio, e sempre più persone utilizzano il software di blocco degli annunci per rimuovere del tutto le pubblicità dai siti.
Il confronto con la display
Al contrario dei banner, la pubblicità nativa è progettata per essere pertinente e simile al resto del contenuto della pagina. Di conseguenza i consumatori interagiscono con gli annunci dal 20 al 60% in più rispetto ai banner tradizionali.
I native adv hanno anche il potenziale per aumentare le conversioni. Uno studio di Sharethrough ha rilevato infatti che generano un aumento del 18% nell’intenzione di acquisto rispetto agli annunci display.
Dove si trovano?
Analogamente ad altre forme di pubblicità, anche i native adv hanno diversi formati, di cui l’Interactive Advertising Bureau (IAB) ha identificato i principali.
In-feed
Sono annunci a pagamento che appaiono nei siti editoriali, perfettamente in linea con altri articoli e post. Tra i primi editori ad averli utilizzati ricordiamo Forbes e Buzzfeed.
Un esempio concreto di questo tipo di pubblicità è quello è quello della compagnia di navi da crociera Seven Seas sul quotidiano The telegraph. Sebbene sul quotidiano sia presente il banner che riporta il nome dell’azienda e al sito, gli articoli nella sezione “The good news” suggeriscono l’idea che Seven Seas si prenda cura di noi e del nostro benessere, senza citare alcun prodotto o servizio.
Widget di raccomandazione
Per widget si intende un elemento, generalmente grafico e dinamico, che aggiunge opzioni e caratteristiche visuali e interattive all’esperienza del visitatore su un sito.
In questo caso i native adv sono inseriti naturalmente all’interno del flusso di navigazione della pagine per forma e contenuto e sono generalmente proposti con la dicitura “altri contenuti che potrebbero interessarti”. È importante ricordare che tali contenuti vanno segnalati attraverso un avviso come “Pubbliredazionale” o “Post sponsorizzato”.
Annunci negli eCommerce
Sono annunci inseriti all’interno dei siti di un eCommerce in linea agli elenchi organici.
Pubblicità in-ad
Simile ai banner, è una sorta di contenitore pubblicitario inserito fuori dai contenuti editoriali, pertinente per elementi grafici e contenuti rispetto al sito in cui appare.
Campbell’s, ad esempio, ha collocato un’unità pubblicitaria su allrecipes.com per la sua collezione di ricette. Sebbene l’annuncio non assomigli alle ricette effettive elencate sul sito, è contestualmente pertinente alla pagina.
Personalizzato
Data la rapidità dei cambiamenti tecnologici e il potenziale per le partnership tra editori, l’ultimo tipo di native adv lascia la porta aperta ad una serie di possibilità.
Questo tipo di pubblicità infatti non è solo testo e pubblicazioni, ma anche social e video: sono soprattutto questi ultimi a suscitare maggiori interessi nei confronti del brand.
Land Rover ad esempio ha realizzato una campagna di native adv nel video “Dragon Challenge” che mostra il primo tentativo al mondo di salire le scale che portano alla Porta Paradiso in Cina su una Range Rover. Il video, attraverso una storia, rappresenta audacia, avventura e successo, caratteristiche del brand.
E in futuro?
I native adv stanno diventando sempre più popolari e, secondo l’ultimo rapporto di eMarketer, la spesa negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere un nuovo massimo di $ 41,14 miliardi quest’anno.
Fonti:
https://blog.leevia.com/content-marketing/esempi-native-advertising/
https://www.digital-coach.it/blog/case-histories/native-advertising/
https://www.gruppodigitouch.it/servizi/amplification/native-advertising/
https://www.tsw.it/journal/archivio/native-advertising-contenuti-editoriali-sponsorizzati/
https://www.iab.com/wp-content/uploads/2015/06/IAB-Native-Advertising-Playbook2.pdf
https://www.simonafacondo.it/online-advertising-native-vs-display/
https://www.semfly.it/come-funziona-il-display-advertising/
https://www.ninjamarketing.it/2016/05/24/native_advertising-cose-e-come-farlo-correttamente/
https://blog.comunicafacile.eu/3-migliori-esempi-di-native-advertising/
https://blog.socialacademy.com/native-advertising-cos-e-farlo-modo-giusto/
http://www.brandjournalism.it/native-advertising-futuro-mobile/