Information foraging, come le persone navigano nel web

raccolta di informazioni online

In che modo le persone navigano nel web? Qual è il loro comportamento nella ricerca di informazioni? Cosa li porta a fare clic su un link o a scorrere la pagina di un sito? Perché decidono di abbandonare la navigazione? 

La teoria sulla ricerca delle informazioni (anche nota come information foraging) rappresenta un valido aiuto nel rispondere a queste domande sui comportamenti degli utenti nel web, oltre ad offrire ottimi punti di riferimento a sviluppatori e web designer per la creazione di siti ben strutturati, intuitivi e di facile navigabilità.

Basti infatti sapere che gli utenti, quando devono decidere se iniziare la navigazione in un sito web, fanno una valutazione dei costi-benefici. In altri termini, valutano quante informazioni, per loro rilevanti, saranno in grado di ottenere in relazione allo sforzo necessario per raggiungerle. Vediamo questo comportamento più nel dettaglio.

Che cos’è l’Information Foraging? 

L’Information Foraging è la teoria che spiega come le persone navigano sul web per soddisfare le proprie esigenze di informazione.

Sviluppata alla fine degli anni ’90 al PARC da Peter Pirolli e Stuart Card, prende ispirazione dalle teorie sul comportamento degli animali quando sono alla ricerca di cibo (da qui il nome).

Più nel dettaglio, la teoria spiega che quando gli utenti hanno uno specifico obiettivo informativo, valutano qual è la fonte informativa migliore (tra le diverse a disposizione) in relazione a quanto costa loro (in termini di tempo) estrapolare le informazioni di cui hanno bisogno. L’obiettivo è massimizzare il rapporto valore delle informazioni/costo associato all’ottenimento delle informazioni.

In altre parole, se le persone hanno una domanda, decideranno su quale pagina web andare in base a 

  1. quanto è probabile che la pagina fornirà una risposta alla loro domanda 
  2. quanto tempo ci vorrà per ottenere la risposta se vanno su quella pagina

Ecco spiegato perché le persone non scorrono la pagina senza pensare o fanno clic su ogni singolo link che incontrano: perché vogliono massimizzare il proprio guadagno e ottenere quante più informazioni pertinenti nel minor tempo e sforzo possibile. 

Le tappe principali del percorso di ricerca di informazioni

Il percorso seguito dagli utenti alla ricerca di informazioni è composto dalle seguenti tappe:

Credits: Nielsen Norman Group

Come ci orientiamo nella ricerca? Esperienza e pensiero razionale

Nella vita di tutti i giorni, quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove, siamo soliti adottare un approccio euristico che, supportato dall’esperienza pregressa e alla nostra necessità di massimizzare i benefici, ci porta a scegliere la soluzione per noi più promettente. 

Lo stesso avviene quando ci troviamo a navigare sul web alla ricerca di informazioni. A fronte di una ricerca, non abbiamo modo di sapere in anticipo né quante informazioni sono contenute nelle varie fonti, né quanto tempo impiegheremo per ottenere tali informazioni, né se tali informazioni soddisfano le nostre esigenze. 

Tuttavia, a fronte di una valutazione del tempo fin a quel momento impiegato e dei contenuti pertinenti ottenuti, siamo in grado di fare una stima costi/benefici che ci porta a selezionare la fonte migliore per la nostra esigenza.

Un approfondimento
Quando le persone hanno l’esigenza di acquisire informazioni, spesso guardano a più fonti di informazioni (o patch di informazioni). 
Attraverso questo processo, sono in grado di conoscere il vero valore delle informazioni che hanno ottenuto e lo sforzo (o tempo) impiegato per raccoglierle, e di valutare se vale la pena esplorare una nuova patch o meno. 
La valutazione si basa su una stima: come cambierà la velocità di acquisizione delle informazioni se viene scelta una nuova patch. La stima si basa sui segnali che ricevono dalla patch sul valore informativo di quella patch (profumo informativo) sullo sforzo percepito necessario per estrarre tali informazioni. 
Nota: è possibile che queste stime siano errate e che il valore e lo sforzo delle informazioni reali associati a una patch siano diversi dal valore delle informazioni percepite dall’utente (o profumo delle informazioni) e dallo sforzo.

Il profumo dell’informazione

In che modo le persone stimano quante informazioni otterranno da una pagina prima di visitarla? È qui che entra in gioco il concetto di profumo dell’informazione (o scent of information).

Mentre un utente cerca informazioni sul web, giudica i contenuti che incontra in base a quanto sono adatte al suo obiettivo. Ogni fonte di informazione emette quindi un “profumo”, un segnale che indica all’utente quanto è probabile che quella fonte contenga ciò di cui ha bisogno.

Il profumo dipende fortemente dal tipo di informazioni a cui l’utente è interessato. 

Quali sono gli elementi che danno profumo all’informazione?

Il profumo dell’informazione è dato, tra i vari elementi da:

  • titolo 
  • immagini 
  • contenuto
  • link 

I costi della ricerca di informazioni

Nel soddisfare la propria esigenza di informazioni, l’utente deve sostenere dei costi:

  1. il tempo e gli sforzi effettivi necessari per raccogliere le informazioni di cui l’utente ha bisogno. Grazie all’esperienza maturata nel corso delle diverse interazioni sul web, gli utenti hanno sviluppato comportamenti che riducono al minimo il tempo impiegato per raccogliere informazioni o stimare il valore delle informazioni di una fonte. 
  2. il costo opportunità, derivante dal rinunciare ai vantaggi dell’esplorazione di altri documenti a favore dei prescelti. Ogni volta, infatti, che gli utenti decidono di ispezionare una pagina Web, potenzialmente perdono l’opportunità di guardare qualcos’altro. Ecco perché ha senso che, una volta atterrati su una pagina, gli utenti ne colgano rapidamente l’essenza, senza perdere tempo a esplorare i dettagli.

Ottimizzare l’esperienza degli utenti, una questione di usabilità 

In che modo, nel mare magnum di fonti e informazioni presenti sul web, si può far risaltare i propri contenuti e renderli “profumati” e pertinenti agli occhi degli utenti? 

La risposta è semplice: bisogna lavorare sull’usabilità della pagina e sull’architettura dei contenuti, dando loro una struttura chiara ed efficiente (in termini di costi e benefici).

Un ambiente web ben strutturato, infatti, non solo massimizza la ricerca di informazioni, ma offre agli utenti un’esperienza di navigazione di qualità.

In altri termini, quando gli utenti vivono un’ottima esperienza online è perché le pagine sono progettate in modo che possa ottenere il maggior numero di informazioni pertinenti nel minor tempo possibile. 

Infatti, il modo in cui le informazioni sono disposte e presentate in una pagina è indicativo della loro pertinenza rispetto alle esigenze dell’utente. 

Affinché un contenuto risulti pertinente e di qualità si tende ad utilizzare una struttura di pagina chiara e intuitiva, in cui gli elementi chiave siano messi in risalto. In questo la anche la formattazione del testo è di particolare aiuto: 

  • elenchi puntati, per una velocità di fruizione
  • grassetto, per le parole chiave 
  • titoli descrittivi, per aiutare gli utenti a trovare le informazioni che sono rilevanti per loro

Information Foraging in sintesi

Quando le persone cercano informazioni sul web, cercano di massimizzare la velocità di acquisizione delle informazioni nel tempo: vogliono ottenere quante più informazioni possibili nel minor tempo possibile. 

Per ridurre il tempo, stimano il valore delle informazioni di una pagina in base al profumo delle informazioni stesse e utilizzano comportamenti appresi o interazioni per migliorare le possibilità di ottenere rapidamente ciò di cui hanno bisogno nella ricerca di informazioni.

Per approfondimenti:

P. Pirolli, S. Card. 1999. Information foraging. Psychological Review 106, pp. 643-675.

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